Latina non fa eccezione nel panorama delle città italiane dove il servizio di gestione dei rifiuti si è trasformato in un autentico carrozzone, più utile a garantire stipendi e clientele che un servizio efficiente ai cittadini. Prima con Latina Ambiente, poi con ABC (Azienda per i Beni Comuni di Latina), la città ha assistito a un susseguirsi di scandali, inefficienze e sperperi di denaro pubblico che hanno reso evidente la vera natura di queste aziende partecipate: stipendifici a spese della collettività.
Latina Ambiente: la bancarotta di un sistema fallimentare
Il primo disastro porta il nome di Latina Ambiente, la società mista pubblico-privata che ha gestito la raccolta dei rifiuti fino al 2017. Già da tempo le ombre di una gestione opaca si erano allungate sulla società, tra bilanci in rosso, inefficienze croniche e la solita politica delle assunzioni clientelari. Un mix esplosivo che ha portato la società al fallimento, lasciando debiti milionari e un servizio disastrato.
ABC: il nuovo che puzza di vecchio
Per rimediare, il Comune di Latina ha creato nel 2017 ABC, un'azienda speciale totalmente pubblica con la promessa di maggiore efficienza e trasparenza. La realtà si è rivelata ben diversa: da subito si è puntato su assunzioni a pioggia, spesso con criteri discutibili, mentre la qualità del servizio è rimasta problematica. La magistratura ha iniziato a indagare su presunte irregolarità nei concorsi e sulla gestione economica, evidenziando uno schema già visto: più che migliorare la raccolta rifiuti, ABC è servita a garantire posti di lavoro e stipendi.
Multiservizi della "munnezza", ATO e Consorzi di Bonifica: il grande spreco
Il caso di Latina non è isolato: in tutta Italia esistono realtà simili che funzionano come stipendifici di lusso. Gli Ambiti Territoriali Ottimali (ATO), nati per gestire i servizi idrici e rifiuti su base provinciale, si sono spesso trasformati in centri di potere locali dove la gestione efficiente viene sacrificata per garantire assunzioni e clientele.
Stesso discorso per i Consorzi di Bonifica, teoricamente preposti alla manutenzione del territorio ma spesso in perenne crisi finanziaria a causa di spese fuori controllo e dirigenti strapagati. A Latina, come altrove, questi enti si dimostrano autentici centri di spendita incontrollata di denaro pubblico, con risultati che lasciano molto a desiderare in termini di servizi ai cittadini.
Conclusione: quando la gestione pubblica diventa un bancomat
Lo scandalo ABC e il fallimento di Latina Ambiente sono solo la punta dell'iceberg di un sistema consolidato in Italia, dove le aziende pubbliche e parapubbliche diventano strumenti per la distribuzione di stipendi e clientele anziché strumenti per offrire servizi di qualità. Finché la politica continuerà a considerare le partecipate come poltronifici, il cittadino continuerà a pagare servizi scadenti e sprechi infiniti. E a Latina, come in molte altre città italiane, lo spettacolo non sembra destinato a finire presto.